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Impugnazione di un testamento

Un testamento può essere impugnato per vari motivi: è possibile eccepire, ad esempio, la sussistenza di cause di invalidità intrinseca del testamento (ad esempio per ritenuta falsità del documento oppure per difetti di forma), oppure cause di invalidità dettate dalla provata incapacità del testatore (es. perché minore di età, interdetto o per incapacità di intendere e volere al momento della materiale redazione del testamento); è possibile poi eccepire dei vizi concernenti la formazione della volontà del testatore (ad esempio quando la redazione del testamento è stata frutto di dolo o violenza). E' poi altresì possibile impugnare anche solamente delle singole disposizioni testamentarie (perché ad esempio redatte in violazione di norme inderogabili di legge).

 


L'impugnazione può essere esercitata da chiunque vi abbia interesse, ossia da chiunque possa vantare un diritto sull'eredità in oggetto.

 

Il diritto di impugnare il testamento si prescrive generalmente in cinque anni dall'apertura della successione (o dal momento in cui è data esecuzione alle disposizioni testamentarie), ma nei casi più gravi di nullità (come, ad esempio, la nullità per contrarietà alla legge o per gravi vizi di forma), non vi sono termini di prescrizione.


L'impugnazione di un testamento è uno strumento importante che consente di tutelare i propri diritti ereditari. È quindi importante rivolgersi ad un avvocato competente in materia per valutare la situazione specifica e individuare la strategia più opportuna per esercitare l'azione giudiziale adeguata.

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